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Il Turkana è uno dei laghi più spettacolari e affascinanti del Continente africano. Situato nella Rift Valley, nella regione settentrionale del Kenya, è il più grande bacino lacustre desertico del mondo e uno dei più antichi permanenti dell’Africa. È stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997 per la sua importanza ecologica e archeologica.
Testo e foto di Mauro De Bettio
Il lago Turkana si estende per oltre 290 chilometri di lunghezza e presenta una serie di spettacolari paesaggi desertici. Le rive del lago sono circondate da scogliere vulcaniche, montagne e colline di sabbia, creando un panorama affascinante e suggestivo.
Le acque assumono una varietà di colori intensi che vanno dal blu profondo al verde smeraldo, soprattutto durante il tramonto. Queste tonalità vivaci si mescolano con le sfumature della terra circostante, creando un quadro spettacolare.
Vita intorno al Lago Turkana
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Nonostante le dure condizioni ambientali, il lago Turkana ospita una ricca varietà di vita selvatica. Qui è possibile trovare specie uniche di pesci adattati alle acque saline e calde del lago, nonché una grande diversità di uccelli, tra cui fenicotteri, pellicani e aquile pescatrici.
La regione intorno al bacino lacustre è abitata da diverse comunità tribali che hanno uno stile di vita tradizionale e una cultura unica da condividere con i visitatori interessati a scoprire le tradizioni locali e le tecniche di sopravvivenza adattate all’ambiente ostile.
Le tribù del Lago Turkana
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Le tribù del lago Turkana condividono molte somiglianze culturali, ma ognuna di esse ha le proprie tradizioni e lingua e storie uniche. La vita in questa regione è stata a lungo influenzata dalla geografia e dal clima del luogo, che ha richiesto un adattamento creativo per sopravvivere.
Oggi molte di queste tribù si stanno confrontando con sfide moderne, come l’accesso all’acqua potabile, l’educazione e lo sviluppo sostenibile. Tuttavia, la loro resilienza e la loro ricca eredità culturale continuano a definire l’identità di queste comunità uniche e a mantenerle vive anche nel mondo moderno.
Il popolo Turkana
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Una delle tribù più conosciute della zona è il popolo Turkana. Orgogliosi guerrieri, i Turkana sono tradizionalmente pastori nomadi che si sono adattati alla vita in un ambiente arido e ostile.
La loro economia si basa principalmente sull’allevamento di bestiame, come capre, pecore e bovini. I Turkana sono famosi per le loro abilità di sopravvivenza nel deserto e per la loro resistenza alle condizioni climatiche avverse. Sono anche abili pescatori e coltivatori di sostentamento, sfruttando al meglio le risorse naturali offerte dal lago e dalle terre circostanti.
Il popolo El Molo
Un’altra tribù importante della regione è quella del popolo El Molo. Gli El Molo sono uno dei gruppi etnici più piccoli del Kenya e sono noti come “il popolo dei pescatori”. Hanno tradizionalmente vissuto sulla sponda settentrionale del lago Turkana e dipendono principalmente dalla pesca per il loro sostentamento.
Gli El Molo sono abili navigatori e conoscono le acque del lago alla perfezione. Vivono in piccoli villaggi di capanne e sono noti per le loro tradizioni culturali uniche e il loro stile di vita tradizionale.
Il popolo Samburu
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Merita una menzione anche il popolo Samburu. Strettamente imparentati con i Masai, i Samburu vivono principalmente nella Rift Valley settentrionale, nella regione vicina al lago Turkana, e sono pastori nomadi. Ma non solo.
Perché sono noti per la loro abilità nel lavorare il ferro e per il loro artigianato tradizionale. La cultura Samburu è ricca di tradizioni, danze, canti e cerimonie che celebrano l’importanza del bestiame e la connessione con la natura.
Il popolo Gabra
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Il popolo Gabra è un gruppo etnico che vive principalmente nelle regioni Nord-Est del Lago Turkana. L’economia si basa principalmente sull’allevamento di bestiame, in particolare capre, pecore e cammelli. La pastorizia rappresenta non solo una fonte di sostentamento ma anche un elemento centrale della loro identità culturale.
La società Gabra è organizzata in clan, gruppi che rappresentano le unità sociali fondamentali. Ogni clan è guidato da un anziano rispettato, che prende decisioni importanti e media le dispute. Il popolo Gabra rappresenta un esempio di resilienza e adattamento alle difficoltà ambientali e sociali. La cultura e il modo di vita unico meritano di essere riconosciuti e apprezzati come parte della diversità umana.
Il popolo Rendille
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Il popolo dei Rendille proviene dall’Etiopia, questo e migrò verso sud, nella zona dei Grandi Laghi, del Kenya mantendo la loro tradizione di pastori nomadi, ma si divisero in due principali gruppi: a nord, dove hanno mantenuto una autenticità ed una indipendenza maggiori, sono principalmente pastori di cammelli, mentre a sud, forse per l’influenza di altri popoli come i Masai, sono dediti all’allevamento del bestiame.
Oggi la maggior parte dei Rendille è concentrata nel deserto del Kaisut, a est del lago Turkana e sotto il Monte Marsabit, nel Kenya nord-orientale. La società Rendille si regge su fortissimi vincoli familiari e le famiglie a loro volta si fondano sulla coppia monogama.
I Pokot
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I Pokot sono un popolo nilotico che vive in Kenya e in Uganda. La lingua pokot appartiene al gruppo delle lingue Nilotiche Meridionali. Secondo l’ultimo censimento del Kenya (1999) gli abitanti del distretto del West Pokot erano circa 300mila, quasi tutti pokot, a cui vanno aggiunti circa 70 000 pokot che vivono in Baringo e 50 000 che vivono in Uganda.
I pokot sono pastori e la loro cultura gravita sulla pastorizia, i suoi tempi e sulla cura del bestiame. Il bestiame ha un ruolo centrale nella formazione umana dei giovani. Ogni pokot, dopo l’iniziazione, è conosciuto con il nome del suo bue preferito. Con questo animale, scelto durante il processo di crescita, il pokot avrà sempre un rapporto di vera amicizia.
Testo e foto di Mauro De Bettio
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