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Il National Geographic ha definito la Dingle Peninsula, la penisola dell’Irlanda più a ovest d’Europa, “il luogo più bello della Terra”. Una esagerazione? No. Indubbiamente il fascino è negli occhi di chi guarda ma questo territorio, parte della contea di Kerry, offre ai visitatori numerosi tesori. La penisola è attraversata dallo spettacolare e panoramica Wild Atlantic Way ed è caratterizzata da una natura magnifica, piccoli villaggi caratteristici, abitanti ospitali ed è ammantata da un delizioso velo di mistero. Ovunque si volge lo sguardo, gli occhi si riempiono di stupore. Il verde delle vallate e delle montagne si fonde alla perfezione con il blu dell’oceano, l’azzurro del cielo ed i colori accesi delle case.
La Dingle Peninsula è uno dei maggiori luoghi gaeltacht, la lingua gaelica, d’Irlanda. Un elemento che la rende il punto di partenza ideale per scoprire l’essenza dell’Isola di Smeraldo ed i luoghi meno conosciuti ma di grande fascino. Chi vuole avventurarsi in questo territorio può effettuare un tour lungo la costa che parte da Dinglee. Procedendo in senso orario, meritano una visita i tipici villaggi come Ventry, Dunquin, Ballydavid, e Castlegregory. È proprio in questi piccoli centri si può assaporare la magia d’Irlanda.
Il mare è un elemento fondamentale per la penisola. Nell’Atlantico vivono delfini e balene, esemplari che si possono ammirare da vicino nel corso delle uscite organizzate nel pieno rispetto della sicurezza del visitatore che degli animali. La vicinanza alla corrente del Golfo è fondamentale per l’abbondanza di pesce presente nella Dingle Bay, una delle insenature più grandi e importanti dell’intera isola. Il tutto a vantaggio anche dell’economia locale.
Merita una visita di una giornata Blasket Islands, piccolo arcipelago e prezioso tesoro naturalistico a circa 20 chilometri dalla costa, Non lontano dal molo di Dunquin, da cui partono alcuni traghetti, è presente il Blasket Centre, spazio museale ideato per rendere omaggio alla comunità unica che ha popolato il territorio fino alla loro evacuazione nel 1953. Sulla terraferma, invece, si possono incontrare allevamenti ovini e bovini come vacche, pecore e capre. Questi animali vivono quasi allo stato brado tra conche erbose e ripide pareti. Abiti in lana prodotti qui sono conosciuti in quasi tutto il mondo.
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In tutta la Dingle Peninsula è facile muoversi e orientarsi. L’ospitalità è la parola d’ordine della penisola. I visitatori saranno accolti come amici. E come amici condivideranno il divertimento e le serate al pub tra una birra e tanta musica. La natura in questo angolo d’Irlanda è la grande protagonista. Tutto è ammantato da un’aura magica e piacevolmente misteriosa. Il modo migliore per andare alla scoperta della penisola è quello di salire in sella alla bicicletta, pedalare piano e concedersi la possibilità di fermarsi nei caratteristici borghi senza l’assillo degli orari dei mezzi pubblici da dover rispettare.
Spettacolare il villaggio di Ballyferriter, il piccolo centro in cui il gaelico irlandese è largamente parlato e in cui d’estate sono organizzati corsi di lingua anche dal University College Cork. Da qui si può ammirare un panorama incredibile, con vedute sulle Blasket Islands e sulle lontane Skellig Islands. Il villaggio è diventato famoso anche per la ricostruzione delle capanne di Skellig: nell’ottavo episodio di “Star Wars” hanno fatto da controfigura a quelle originali presenti sull’omonima isola protetta da vincoli ambientali.
Altro punto di immenso fascino è il Gallarus Oratory. Situata lungo la Slea Head Drive, è una semplice costruzione realizzata con pietre a secco, probabilmente tra il VI e il IX secolo, e considerata la chiesa cristiana più antica d’Irlanda. A pochi metri di distanza sorge il Gallarus Castle con la sua torre del 1400 sulla quale si può salire per ammirare il panorama. Nella Dingle Peninsula vi è il Conor Pass, il passo più alto d’Irlanda. Arrivati in cima, la vista spazia dal Dingle Harbour al Mount Brandon-Sliabh Bhrendáin. Da qui, inoltre, si parte per fare trekking magari per raggiungere luoghi incantevoli come Pedlar’s Lake.
Cibo e bevande sono altri elementi che arricchiscono e rendono speciale la Dingle Peninsula. Alla Dingle Cookery School si impara a cucinare quello che si è pescato poche ore prima uscendo in barca mentre alla distilleria artigianale Dingle Distillery è possibile osservare e saperne di più sul processo di produzione del whiskey single malt, del gin e della vodka. Degustazione, ovviamente, inclusa. In questa zona d’Irlanda, considerata uno scrigno di tesori per il palato, si può fare un Food tour di tre ore nei ristoranti e nei negozi del paese accompagnati da Giulia Visciani, guida italiana che si è trasferita qui dalle Dolomiti, attratta dalla bellezza del paesaggio irlandese e dai progetti di agricoltura sostenibile che qui vengono portati avanti per la tutela dei prodotti locali.
La prima settimana di ottobre si svolge Dingle Food Festival, imperdibile appuntamento culinario che attrae turisti provenienti da tutto il mondo. Anche i dolci meritano una menzione speciale. Tra questi spicca il gelato Murphy che dal 2000 viene prodotto a mano con il latte di vacche Kerry, un’antica razza irlandese, con l’obiettivo di fare il gelato più buono del mondo. Gusti particolari ma assolutamente da provare sono quelli al pane nero, al gin e al sale marino.
Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
Informazioni utili:
L’aeroporto più vicino è quello di Kerry volando via Dublino o Londra. Si può arrivare alla Dingle Peninsula anche in macchina da Cork (circa 150 km) o Dublino (circa 350 km) o con i mezzi pubblici. I collegamenti ferroviari della Irish Rail dalle principali città del Paese arrivano fino a Tralee: da qui si possono prendere gli autobus che, in circa in un’ora, portano a Dingle.
Per ulteriori notizie si consiglia di consultare il sito www.irlanda.com.
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