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Viaggio in Turkmenistan, il Paese meno visitato al mondo

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Numerosi sono i tesori storico-architettonici e naturalistici del Turkmenistan. Ecco qualche idea per un viaggio nel Paese.

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Le rovine dell”antica capitale Nissa ©Shutterstock

È un Paese ricco di testimonianze storico-archeologiche e di bellezze naturalistiche semplicemente affascinanti. Eppure ancora oggi è uno Stato sconosciuto alla maggior parte dei viaggiatori, tanto da essere lontano dai classici circuiti turistici. Stiamo parlando del Turkmenistan, una delle nazione più interessanti dell’Asia centrale.

Il Turkmenistan custodisce, infatti, i resti di alcune fra le più antiche città del mondo, che per molto tempo sono stati importanti centri di scambio lungo l’antica Via della Seta.

Numerosi sono il luoghi da visitare nel corso del viaggio. Innanzitutto non si può perdere l’occasione di andare alla scoperta di Ashgabat, la moderna capitale del Turkmenistan, con i suoi palazzi rivestiti di marmo bianco che si affacciano su viali imponenti, i siti archeologici dell’antica Nissa, di Merv e di Kunya Urgench, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

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Formazioni rocciose del Ustyurt Plateau, Turkmenistan ©Shutterstock

Senza dimenticare il cimitero del villaggio di montagna di Nokhur, dove sulle lapidi vengono posti i teschi delle capre uccise in sacrificio, e l’incredibile canyon di Yangykala.

Infine vi è un luogo tanto suggestivo quanto impressionate: Darvaza. In quest’area, situata nel cuore del deserto del Karakum, è situata la cosiddetta “Porta dell’Inferno”, un cratere da cui escono lingue di fuoco formatosi nel 1971 a causa di una esplosione avvenuta nel coso di trivellazioni del suolo alla ricerca di un giacimento di gas.

La capitale Ashgabat

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Il monumento all’indipendenza e la libreria nazionale di Ashgabat, Turkmenistan ©Shutterstock

La prima tappa del tour è Ashgabat. Si resta colpiti dall’architettura della parte moderna della città: quest’area, infatti, è tutta costruita con marmo bianco.

Qui ci sono monumenti celebrativi, fontane e grandi aree verdi. Il tutto in netto contrasto con i quartieri più antichi costruiti durante il periodo sovietico e zarista.

Imperdibile la visita del Museo Nazionale, suddiviso in diverse sezioni dedicate all’archeologia, all’etnografia e all’artigianato turkmeno dalle origini ai giorni nostri. Lo spazio espositivo dispone di quasi 500.000 pezzi di ogni genere.

Di grande impatto visivo è l’Arco della Neutralità, dedicato al riconoscimento del Turkmenistan come Paese neutrale da parte delle Nazioni Unite nel 1993. Sulla sommità della struttura si può ammirare la statua dorata del primo Presidente del Paese.

La città vanta, inoltre, la ruota panoramica più grande del mondo e un grande bazar russo, Gulistan Bazary, luogo perfetto dove fare acquisti.

Tra natura e religione

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La manifattura tradizionale dei tappeti in Turkmenistan ©Shutterstock

Successivamente si può far visita al Parco Storico di Nisa, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco dal 2007, situata su un altipiano naturale ai piedi dei monti Kopet Dag. Il sito ospita resti di architettura ellenistica e di culto zoroastriano.

L’avventura può continuare in fuoristrada in direzione ovest. Durante il percorso si effettua una sosta per visitare la magnifica Moschea Spirituale di Turkmenbashi, una delle cinque moschee più grandi del mondo, realizzata quasi tutta in marmo bianco, con la cupola dorata. La struttura crea un potente contrasto con lo sfondo dei monti Kopet Dag.

Altro luogo di grande fascino è la Fortezza di Geok Depe, la cosiddetta “collina verde”, dove si trovano le rovine di una fortificazione del XIX secolo e area dove nel 1881 si è combattuta la battaglia decisiva tra le forze dello Zar e i turkmeni della tribù di Teke.  

Lasciata questa imponente opera costruita dagli uomini ci si può recare al lago sotterraneo di Kowata e al vicino sanatorio di Archman, le cui acque minerali venivano utilizzate per terapie curative.

Qui, magari, si può magari fare una breve sosta prima di ripartire e raggiungere il villaggio di montagna di Nokhur, famoso per il suo cimitero tribale.

L’itinerario prosegue lungo i monti Kopet Dag fino a Kyzyl Arvat e Balkanabad, la capitale della regione balcanica centro economico della parte occidentale del Turkmenistan.

Il Canyon

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Yangikala Canyon ©Shutterstock

Durante un viaggio in Turkmenistani è un piacevole obbligo visitare il meraviglioso Yangikala Canyon. Questo canyon offre magnifici panorami, con formazioni di antichissime rocce calcaree bianche, rosa e arancioni.

Nelle giornate limpide è possibile vedere in lontananza il Golfo di Karabogaz e il Mar Caspio.

La città di Mary

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La fortezza di Qala, nella città di Mary, Turkmenistan ©Shutterstock

Altra città da non perdere è Mary. Questa antica località oggi ospita il museo di storia della regione che custodisce la più ricca collezione di artefatti provenienti dagli scavi archeologici BMAC (Bactrian–Margianan Archaeological Complex) dell’Età del Bronzo di Margush.

L’enorme spazio espositivo vanta anche una interessante sezione sulla fauna e sulla flora locale e una sala dedicata all’etnografia, che espone gli aspetti tipici della vita nomade del luogo.

Da Mary si può proseguire verso il parco storico di Merv, in passato il più importante centro della Via della Seta della regione. Quest’area è stata inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 1999.

Antiche tracce a Dashoguz

Non lontano da Mary sorge la città di Dashoguz. Chi si avventura qui deve visitare diverse meravigliose costruzioni che si trovano negli immediati dintorni.

Tra questi spiccano le rovine di Kunya Urgench, il parco storico, il minareto di Ktulug Timur, i mausolei di Arslan II, di Tekesh, e di Turabek Khanym, il Complesso di mausolei Najm al-Din Kubrà e Sultan Ali, la cittadella fortificata di Kyrk Molla e la porta del Caravanserraglio.

La “Porta dell’Inferno”

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La Porta dell’inferno di Darvaza, in Turkmenistan ©Shutterstock

In Turkmenistan esiste un cratere, situato a Darvaza, noto anche come “Porta dell’Inferno” o “Cancelli degli Inferi”. Questo cratere si è formato nel 1971 a seguito del collasso, durante una trivellazione, di un bacino sotterraneo di gas naturale nel cuore del deserto di Karakum.

Ancora oggi dalla bocca escono lingue di fuoco. È di sera che lo scenario diventa surreale e suggestivo: i bagliori delle lingue di fuoco illuminano la notte buia del deserto. Sembra proprio che qualcosa di soprannaturale si stia palesando dinnanzi ai propri occhi. Non potrebbe esserci luogo migliore per concludere l’avventura in Turkmenistan.

Informazioni utili:

Questo viaggio è una proposta del Tour Operator Azonzo Travel. Per saperne di più si può visitare la pagina del sito e scaricare il programma di viaggio.

Testo di Gabriele Laganà|Riproduzione riservata © Latitudeslife.com

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