Dalla collaborazione tra Citterio, storica azienda di salumi, e Terre Emerse, gruppo di guide ambientali escursionistiche, sono nati cinque percorsi per “toccare con mano” alcune delle tante bellezze del territorio parmense: dall’Anello dei Poeti del Cinghio ai “Salti del Diavolo”, fino al Prosciutto di Parma Dop
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Valorizzare il territorio emiliano alla scoperta di una natura inaspettata, paesaggi mozzafiato, storia millenaria e buon cibo. Da Felino ai colli parmensi, in estate, durante il weekend ma non solo, sono numerose le esperienze da provare, luoghi in cui Citterio, storica azienda di salumi che produce il Prosciutto di Parma Dop, una delle più famose eccellenze della gastronomia italiana, nei due stabilimenti di Poggio di Sant’Ilario Baganza (frazione di Felino) e Lesignano de Bagni entrambi in provincia di Parma.
I Colli parmensi: un territorio da vivere in modo slow
Per scoprire e vivere in prima persona le bellezze del parmense, di Felino e non solo, Citterio ha scelto di interpellare Roberto Piancastelli, storico fondatore di Terre Emerse, un gruppo di guide ambientali escursionistiche di Parma che opera da 20 anni principalmente nel territorio emiliano e parmense in particolare, per approfondire e vedere da vicino quelle che sono le perle di questi luoghi.
«La zona dei colli parmensi è per noi un territorio ricco di spazi da esplorare, ma non solo dal punto di vista escursionistico – spiega Piancastelli – Nei nostri percorsi ovviamente parliamo di natura ma anche di Storia, di leggende popolari e senza dubbio di enogastronomia, tutte caratteristiche imprescindibili delle nostre aree che meritano di essere valorizzate tutti i mesi dell’anno».
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Felino un borgo ricco di storia
Sono numerosi i sentieri che si possono percorrere per visitare da vicino, quasi per “toccarle con mano” le bellezze naturali e storiche che circondano questi luoghi. A partire da Felino, borgo ricco di storia sorto prima dell’anno mille, adagiato sui dolci rilievi nella valle del torrente Baganza, lungo la “Strada del prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma“.
Il suo monumento simbolo è il Castello, un maniero con 11 e passa secoli di storia raccolto all’interno di un largo e profondo fossato e difeso da imponenti bastioni. Si trova appena fuori dal centro abitato ed oggi è molto più di una fortezza da conquistare: è ristorante, dimora storica, Centro Congressi, ospita eventi e matrimoni, ed è sede di uno dei Musei del Cibo, quello del Salame di Felino Igp che si trova nelle storiche cantine. Meritano una tappa anche il Torrione, un fortilizio trecentesco e la duecentesca Chiesa Arcipretale.
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Da Felino partono tre percorsi naturalistici adatti a tutti
Qui è possibile sfruttare la conformazione dolce e ondulata del territorio per intraprendere tre percorsi ad anello adatti anche ai camminatori meno allenati – (1) del Castello; (2) Il Gallo; (3) La Costa – con dislivelli che variano da 130 a 200 metri. Il primo, lungo sei km, parte dal centro di Felino e attraversa l’area di maggiore interesse storico di tutto il Comune.
Il secondo, di 11 km, prende il via dal centro di Felino e prosegue verso sud fino a Barbiano con un percorso suggestivo che si snoda tra boschi e prati. L’ultimo è un tragitto panoramico di otto km da San Michele Tiorre a Barbiano lungo le strade di crinale sulle prime colline di Felino.
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Anello dei Poeti del Cinghio: tra colline e borghi incantati
Gli itinerari individuati non si limitano al comune di Felino, ma coprono una vasta area. In primis vi è l’Anello dei Poeti del Cinghio, un percorso di media difficoltà adatto ad escursionisti esperti, che si snoda tra colline, boschi, vigneti e borghi incantati e deve il suo nome ai versi dedicati al torrente Cinghio da diversi poeti nati a inizio del secolo scorso tra cui Attilio Bertolucci.
Si parte dalla chiesa di San Michele Tiorre seguendo le indicazioni del sentiero CAI 744 Da qui si sale verso Barbiano, dove si incrocia la via Longobarda. Giunti nella piccola frazione si seguono le indicazioni per arrivare al bosco che nasconde la forca del Cinghio. Si prosegue attraversando Casatico e immettendosi sul percorso CAI 744A. Raggiunta la piccola frazione di Tiorre si ridiscende a San Michele Tiorre.
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Via degli Scalpellini fino ai Salti del Diavolo
Ad affascinare maggiormente i turisti è la cosiddetta Via degli Scalpellini che porta ai “Salti del Diavolo” un affioramento di roccia sedimentaria dell’età cretacica (80 milioni di anni fa), generata da una frana sottomarina di ciottoli e sabbia. Si tratta di un itinerario di media difficoltà adatto ad escursionisti esperti, che si snoda tra i villaggi di Chiastre e Cassio collegati da un moderno ponte tibetano posto sul torrente Baganza.
Era il percorso che gli scalpellini seguivano tra le due sponde della valle per raggiungere le zone di estrazione della pietra. Il sentiero porta proprio ai “Salti del Diavolo”. Secondo un’antica leggenda queste pietre sarebbero le orme del diavolo messo in fuga da un’eremita che viveva a Cassio un borgo intriso di storia che si trova sulla sponda occidentale del Baganza.
«La funzione della guida ambientale escursionistica è quella di essere un vero e proprio traduttore simultaneo di quello che è il linguaggio della natura – spiega Piancastelli di Terre Emerse – Alle persone che accompagniamo, cerchiamo di mostrare i piccoli particolari che normalmente non sono visibili, come la traccia di un animale, oppure un fiore o una pianta cercando sempre di contestualizzarne la presenza proprio in quel luogo, fino a descrivere l’importanza del territorio parmense ed emiliano nel passato e nel presente».
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Buon cibo e cultura enogastronomica
Natura, storia, leggende, ma anche ottimo cibo da abbinare lungo i vari percorsi perché Parma e i colli parmensi sono da sempre sinonimo di cultura enogastronomica di qualità. In ragione della vasta gamma di prodotti tipici di cui è ricca questa terra e delle numerose persone che dedicano tempo e lavoro per valorizzare tutto ciò che nasce nel territorio.
Citterio si inserisce in modo strategico in questa dinamica, infatti proprio in questi territori produce il suo Prosciutto di Parma Dop, come da tradizione, una storia che si tramanda da generazione in generazione, scegliendo solo le migliori cosce e lavorandole con cura e passione.
Gli stabilimenti sono moderni e all’avanguardia anche tecnologicamente e qui si produce il Parma con osso, disossato e anche affettato in vaschetta in diverse linee e grammature.
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Escursioni, enogastronomia e percorsi esperienziali
«All’interno delle nostre escursioni la parte enogastronomica è essenziale perché Parma e tutta la provincia non si può conoscere fino in fondo senza assaggiare i prodotti tipici locali e il Prosciutto di Parma Dop è senza dubbio uno di questi – conclude Piancastelli – Chi normalmente sceglie di utilizzare una guida ambientale escursionistica è perché vuole avere una conoscenza del territorio che va oltre la semplice camminata.
Vi è infatti una vera e propria narrazione che riguarda tanti aspetti dell’intero territorio e quindi anche il tema enogastronomico. È questo il modo per incuriosire le persone, per rendere la loro passeggiata un cammino esperienziale e far sì che si possano affezionare ai nostri luoghi».
Testo di Tiziano Argazzi Riproduzione riservata ©Latitudeslife.com
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