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Osservare le lucciole, andare a caccia di fantasmi e ballare il “tinikling”. Sono solo alcuni dei “must to do” in un tour nelle Filippine. Scopriamo gli altri.
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Scegliere in quali isole dell’arcipelago recarsi è tutt’altro che semplice: ogni lembo di quest’incredibile Paese insulare è unico per spiagge, fondali marini, cultura, tradizioni e persino cibo.
Scelta l’isola, cosa fare? Un trekking sui vulcani (ce ne sono ben 37 sparsi in tutte le Filippine), un’immersione per vedere lo squalo volpe (al largo dell’isola di Malapascua), una crociera sui fiumi (lungo il Loboc ad esempio) o una visita ai villaggi degli aeta, etnia dai capelli ricci e la pelle scura (vivono sulle montagne di Luzon)?
Tutte, risposta scontata e con parecchio tempo a disposizione per il tour. Ma dovendo scegliere, ecco qualche suggerimento per dieci attività, ma ce ne sarebbero davvero molte altre, da fare nelle Filippine che faranno venire voglia di… tornarci ancora.
1) Partecipare a un’escursione in canoa sul Fiume Sotterraneo di Puerto Princesa (isola di Palawan)
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Questo fiume (una delle 7 Nuove Meraviglie del Mondo della Natura), oasi Unesco, scorre per oltre 20 km nelle caverne della catena montuosa di St. Paul, a Palawan, prima di sfociare a Sabang, nel Mar Cinese meridionale.
Ai visitatori è consentito esplorarne un breve tratto di circa 4 km a bordo di una canoa, ammirando stalattiti e stalagmiti modellate dalle erosioni dell’acqua piovana che hanno corroso la roccia.
Imperdibile per chi è alla ricerca di un paradiso sotterraneo e per chi ha l’animo da speleologo.
2) Passeggiare a Intramuros, la città fortificata di Manila (isola di Luzon)
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Nel XVI secolo, Manila divenne capitale delle Filippine e centro amministrativo del governo spagnolo. Guerre e rivoluzioni hanno purtroppo lasciato il segno: molte chiese e palazzi in stile barocco sono stati distrutti e di una parte delle mura restano soltanto le rovine ma andare alla scoperta del quartiere più antico della città è come fare un tuffo nella sua atmosfera coloniale.
Da non perdere assolutamente: la cattedrale, Fort Santiago (la più antica fortezza spagnola delle Filippine) e la chiesa di San Agustin. Per chi a storia e arte non rinuncia mai neppure nei paradisi esotici.
3) Nuotare fra le tartarughe e le sardine a Moalboal (isola di Cebu)
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Questa piccola località adagiata sulla costa sud occidentale dell’isola di Cebu è una delle migliori destinazioni delle Filippine per gli appassionati di subacquea.
Qui si possono praticare scuba (immersioni con bombole) e free diving ma soprattutto si può nuotare fra tartarughe e immensi banchi di sardine (che in questi fondali si radunano). Irrinunciabile per chi vive con pinne, maschera e boccaglio.
4) Osservare le lucciole sul fiume Iwahig (isola di Palawan)
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A Puerto Princesa c’è un fiume, l’Iwahig dove è possibile fare una crociera serale in battello per ammirare centinaia di lucciole nel loro habitat naturale.
Una suggestiva attività di turismo sostenibile organizzata dalla comunità locale per far conoscere il territorio ai viaggiatori rispettando l’ambiente.
Come concludere questo eco tour a bordo di una barca tradizionale? Con una deliziosa cena sotto le stelle. Ideale per chi guarda sempre all’insù.
5) Visitare i terrazzamenti di riso della Cordillera (isola di Luzon)
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Sulle montagne dell’isola di Luzon, le risaie terrazzate di Banaue sono considerate l’ottava meraviglia del mondo per la bellezza degli scenari, oltre ad essere Patrimonio Unesco dal 1995.
Antiche di 2mila anni, queste coltivazioni a gradoni si trovano a 1.500 metri di altezza e si estendono su una superficie di oltre 10mila chilometri quadrati: a costruirle fu l’etnia degli ifagao con un sofisticato sistema d’irrigazione che utilizza canne di bambù come tubature e canali di fango per portare l’acqua dalle sorgenti sino alle risaie.
Da non perdere per chi s’incanta difronte alla bellezza della natura e ai capolavori dell’ingegno umano (perché di questo si tratta).
6) Andare a caccia di fantasmi a Corregidor Island
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Situata all’imboccatura della baia di Manila, questa piccola isola rocciosa dalla caratteristica forma di girino, fu durante la Seconda Guerra Mondiale un avamposto militare delle forze alleate filippine e americane contro il Giappone.
In quel lembo di terra, migliaia di soldati giapponesi preferirono però togliersi la vita piuttosto che arrendersi agli Stati Uniti: si racconta che l’isolotto, oggigiorno, sia infestato dai fantasmi di soldati nipponici che si aggirerebbero fra bunker, baracche diroccate e grotte, in cerca di pace.
Se strani rumori di passi e ombre improvvise che svaniscono nel nulla non vi fanno paura, l’isola di Corregidor è un must da non perdere.
7) Ballare il “tinikling”, la danza nazionale filippina
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Eredità dell’epoca coloniale spagnola, questa danza è nata a Leyte, isola dell’arcipelago delle Visayas. Si tratta di un singolare rituale che imita le eleganti mosse dei “tikling” (Ralli delle Filippine), uccelli abitanti delle zone umide dal piumaggio rigato che si mimetizzano tra le foglie del sottobosco, noti per l’agilità e la velocità con cui corrono.
I ballerini di “tinikling”, a piedi nudi, sulle note di una serenata anch’essa di origine ispanica, la rondalla, manovrano velocemente dei bastoni di bambù che, si dice, venissero utilizzati durante il colonialismo per schiacciare le caviglie degli indigeni. Un’esperienza unica per chi vuole immedesimarsi davvero nella cultura locale.
8) Guidare sulle strade lungo le coste di Batan
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All’estremo nord delle Filippine, nello stretto di Luzon, le isole Batan (o Batanes) offrono incredibili scorci panoramici su vulcani spenti ricoperti di fitta vegetazione, pascoli verdeggianti, scogliere selvagge e spiagge lambite da acque turchesi.
Se vi piace guidare, le strade che corrono lungo le coste delle sue isole (14 in tutto, di cui solo una manciata però abitate) sono un “on road” suggestivo. Unico consiglio: meglio non andarci quando infuriano i tifoni cui le Batan sono spesso soggette!
9) Fare surf sull’isola di Siargao
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Quest’isola a forma di lacrima, situata circa 800 km a sud est di Manila, è considerata la capitale del surf delle Filippine.
Lo spot preferito dai surfisti è Cloud 9, fra le più famose onde al mondo, protagonista anche di una competizione annuale, la Siargao Cup.
Che si sia surfisti esperti o principianti, quest’isola è una tappa imperdibile per chi è alla ricerca dell’onda perfetta da cavalcare.
10) Vedere le bare sospese a Sagada (isola di Luzon)
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Situato nelle montagne della Cordillera, Sagada è un piccolo villaggio che attrae i visitatori per un panorama alquanto singolare: le bare di legno sospese che sporgono dalla superficie rocciosa di una parete a picco.
Quest’antica pratica funeraria, risalente a secoli fa ma tutt’ora in uso (seppur saltuariamente), è tipica della tribù degli igorot, le cui credenze religiose ritenevano che posizionare le bare in luoghi elevati avrebbe portato i defunti più vicino alle divinità.
Se non siete fra quelli che temono l’aldilà, questo cimitero verticale incastonato fra le pareti calcaree dell’Echo Valley è fra i luoghi da visitare.
Testo di Sonja Vietto Ramus |Riproduzione riservata © Latitudeslife.com
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